alberi bianchi e il Parco più grande d’Italia
Gli alberi dalla pelle chiara, (Pinus leucodermis), alberi simbolo del Parco più grande d’Italia, muniti di una spessa corazza fatta a scaglie (lorica) sono l’emblema di un territorio di 200 mila ettari, tra due mari: Ionio e Tirreno, due antiche terre: quelle dei Brettii e quella dei Lucani. Tra biodiversità naturale e culturale, semplicità e rigore, profumi e sapori, tradizioni e storia millenaria, wilderness e sostenibilità ambientale … “puddinu” un parco per crescere nell’esperienza!
una finestra su un ambiente selvaggio
Un angolo wilderness del Pollino: l’area dei monti dell’Orsomarso, dal bacino del Lao, alle vallate del Coscile e dell’Esaro sino al Mar Tirreno.
L’assenza di rumori e di segni di modernità umana, le emozioni, i profumi e gli ambienti selvaggi identificano uno scrigno di biodiversità di valore assoluto. Spettacolari vallate, come quella dell’Argentino, custodiscono una grande foresta narrante che conserva la vita e la storia di montanari, pastori, boscaioli… e una natura senza eguali!
benvenuti nel paese delle aquile
L’etnia arbëresh, cioè italo-albanese, è il valore aggiunto del Pollino.
I caratteristici centri urbani di Çifti (Civita), Frasnita (Frascineto), Shën Vasili (San Basile), Ungra (Lungro) e Firmoza (Acquaformosa) sono una ricchezza inestimabile. Intatte sono le tradizioni originate dalle migrazioni dall’area balcanica iniziate alla metà del 1400. L’idioma albanese, il folklore, la religiosità e l’enogastronomia vi condurranno in un altro mondo